
Scappare a volte può essere l'unica via per la salvezza. Anche se a volte sarebbe meglio usare il termine "allontanarsi".
In questi giorni, una persona molto molto vicina a me, ha avuto l'occasione di staccare la spina e allontanarsi, per un po', da una vita che stava diventando alienante.
Nonostante mi dicesse che tutto era ok. Nonostante qualcun altro avrebbe potuto dire che sembrava stesse bene, io sapevo che non era così. Lo sentivo. Avevo la sensazione di parlare con una persona diversa, triste, troppo distratta e superficiale per poterla chiamare con il suo vero nome.
Rifugiarsi nella routine è una delle tecniche difensive predilette da noi tutti. Routine che non hanno il sapore della scoperta, tantomeno quello del divertimento. Routine che ci vogliono sedare, far chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Di fronte alle nostre responsabilità, di fronte ai nostri sentimenti, di fronte a noi stessi.
Ci si isola. Si allontanano tutti. Si cominciano a frequentare persone che non hanno nessun significato affettivo. Ci si siede in superficie, con lo sguardo basso, le mani sulle orecchie e si sta fermi.
Alcune persone sono più deboli e finiscono per adagiarsi in questa situazione, altre si svegliano e decidono di alzarsi in piedi e correre, ad altre persone arriva qualche bella notizia che gli permetterà di camminare, andare lontano e ricordargli chi sono e cosa vogliono dalla vita.
E' difficile e logorante aiutare in questi casi. A volte non è neanche giusto nei confronti di noi stessi. Non c'è ragione di abbattersi se la vostra mano verrà rifiutata. Anche se può fare molto male.
C'è sempre ragione di sperare in una nuova rinascita. E' ancora presto per affermarlo nel mio caso. Ci spero.
E' necessario muoversi. L'orologio continuerà a girare e stare fermi non modificherà il corso del tempo. Il mondo gira anche senza di noi. Noi non siamo niente. Siamo nessuno. Questo dovrebbe bastare per sentirci più felici e meno arroganti.
Camminate, camminate, camminate...Non si arriverà mai
"Noi non siamo niente. Siamo nessuno." Mi ricorda vagamente una mia vecchia citazione XD
RispondiEliminaRiconoscere il bisogno di movimento è già un passo...tu sei disposto a camminare e non a trascinare quest'altra persona, ma a camminarle a fianco?
Si. Ma se la persona è matura capisce che ha sbagliato e si rimette al passo invece di incolpare gli altri. Trascinare no, odio le persone "zavorra".
RispondiEliminaForse non è lei che deve per forza correr per raggiunger il passo tuo, magari devi solo un pò rallentare..
RispondiEliminaSi sente inferiore infatti...Ti assicuro che non ho fatto niente per dimostrarmi superiore. Sono solo stato me stesso. Problemi suoi no?
RispondiEliminaNon solo suoi se sei interessato ancora a camminare con lei.
RispondiEliminaAlle volte bisogna venirsi incontro
Hai ragione. A volte, tuttavia, le persone si svegliano quando gli altri dormono e viceversa. Quindi risulta difficile venirsi incontro. Magari è solo un momento.
RispondiEliminaIl non incontrarsi, potrebbe esser un problema.
RispondiEliminaVedrai, sarà solo un momento.
Tutto passa, si torna sempre a scorrere.
Si. A volte basta tirare la catena...:P
RispondiEliminaM-m-maaa XDDDDD
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