domenica 13 giugno 2010

Crisi

Non dico niente, nonostante avrei molto da dire. O urlare. Probabile eccesso di lucidità.
Questo è il tipico blog che potrebbe essere etichettato con un "gran 'sti cazzi". Se lo pensate, fottetevi. In ogni caso, sempre e comunque.
La canzone può parlare per me e rendere più armonioso il mio pensiero.
Ciao

mercoledì 9 giugno 2010

Caro futuro


Caro futuro,
amico mio, ti scrivo perchè ti sto pensando parecchio di questi tempi. Come starai?
Ho pensato per ore ed ore e giorni e giorni a quello che mi farai conoscere, provare, imparare. A volte volevo arrivassi in fretta, altre volte avrei preferito non vederti più.
In passato sei riuscito a lasciarmi a bocca aperta per lo stupore. Ho avuto, meritato, vissuto cose e persone straordinarie. Ma adesso sei avvolto da un alone di ignoto ed una punta di malinconia.
Quando accadono fatti che cambiano la tua vita, nel bene e nel male, devi adeguarti.
Cambiare pelle, irrobustirla o intenerirla. In ogni caso bisogna saltare alcuni ostacoli e bisogna avere la forza per poterlo fare.
Adesso, in questo momento, ti vedo come un sole acciecante, bello, bellissimo, ma puoi fare male. Puoi dare alla testa. Quindi a volte è meglio se mi riparo all'ombra del presente e ammazzo qualche secondo, ora, senza pensare a niente. E' meglio così.
Non mi guardo più tanto allo specchio, sai? Evito di farlo a volte perchè vedo te nel mio viso. Vedo un ragazzo. Quel ragazzo del passato che avrebbe voluto essere come me nel presente. Si, ho il timore di essere quello sono. Il timore di risplendere.
Non è una questione di vanto, o di mancanza di autostima. E' solo che per me gli ultimi mesi è come se quasi non fossero esistiti. Ricordo poco e niente, 3 mesi sembrano una lunga giornata di merda. Quindi vedere quella faccia, beh mi fa strano. Mi fa strano non pensare a quanto faccio schifo quando mi guardo.
Forse anche questo me l'hai donato tu. Il riuscire a camminare nuovamente con la schiena dritta. Il, quasi, ritrovato coraggio di spaccare e rivoltare tutto o costruire e mantenere nuovi mondi e situazioni.
E' la piccola scintilla che brilla ogni tanto che mi permette di vedere più in là del mio buio.
L'estate sta arrivando, svariati fatti mi hanno costretto, anzi no, non voglio essere negativo, mi hanno dato la possibilità di pensare a lei in un'altra maniera.
Cambio programma, all'ultimo momento, come quando si compra la guida tv e si aspetta un film per un determinato giorno, per scoprire poi che il palinsesto è stato cambiato. Forse sarà meglio. Alcune cose straordinarie nella mia vita sono arrivate in momenti inaspettati. Magari il nuovo film sarà più interessante di quello che era in programma.
Ora ti saluto caro. Farò qualcosa. Qualcosa che catturi la mia attenzione qui e adesso, e che ti permetta di lavorare sereno.
Ti voglio bene nuovamente,
un abbraccio,
Lorenzo

venerdì 4 giugno 2010

Una canzone per me


Niente. Non posso sentirmi giù. Non posso finire le forze. Non posso aver bisogno di un aiuto. Non posso aver finito le forze. Non posso essermi scaricato.
Sono sempre stato pronto a dare una mano. Lì, a tirare fuori le parole e ad arginare le lacrime degli altri. Lì ad ascoltare i discorsi che non interessavano a nessun altro se non a me, per dare un mano. Un aiuto sincero e sentito.
Non ho mai giudicato, non ho mai preso in giro, non ho mai insultato. In silenzio ho ascoltato, chiamato per evitare che qualcuno si sentisse solo. Pensato, quand'ero tra me e me, a nuovi modi per risolvere qualche problema di qualche persona cara.

Adesso ho poca forza. Molta poca. Odio lamentarmi ma ho imparato anche ad odiare il dimostrare ciò che non si è o non si ha.
Ho cominciato un percorso per aiutare me stesso. Il percorso per alcune persone è una vera cazzata. "Non ne hai bisogno", "Non è che poi diventa un vizio?", "Non è che fai le cose che ti dice?", e via dicendo.
Evidentemente ho sbagliato. Ho sbagliato ad essere me stesso. Ho sbagliato a mostrare la mia forza. Ho sbagliato ad aiutare a risollevare gli altri, senza rinfacciare niente e senza prendermi i meriti.
Adesso sono solo, mi piacerebbe un supporto esterno. Un qualcuno che mi aiuti a camminare ancora.
E' come se avessi una gamba rotta e non avessi la forza di camminare con le stampelle a volte. Eppure mi si chiede, e a volte mi chiedo, di correre.
Non ce la faccio, ancora no.
Forse questo è uno dei periodi più brutti della mia vita, lo sto vivendo con poco supporto, molto poco.
Io non mi sarei mai lasciato da solo, eppure a volte lo faccio anch'io.
Ora che ci penso, mi piacerebbe "sdoppiarmi" ed uscire con me stesso. Magari mi potrei supportare un minimo. Magari avrei tempo, avrei voglia, non avrei un cattivo giudizio o un rimprovero. Magari avrei un'altra persona che semplicemente si interessa a me e che...Questo mi pesa dirlo...Dimostri una sorta di "amore", inteso come calore umano.
Mi voglio dedicare una canzone.
Con questo voglio dire:
"Lorenzo, io ci tengo a te. Tieni duro io sarò al tuo fianco"
Il mio gruppo preferito, i Dream Theater, canzone stupenda. Adesso, ha un altro sapore.